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sabato 30 aprile 2016

Wind, l'Antitrust blocca 'All Inclusive Maxi': "Addebito senza consenso"

Wind, l'Antitrust blocca All Inclusive Maxi
L'Antitrust è intervenuta "per sospendere provvisoriamente 'All Inclusive Maxi' e il relativo addebito di 1,5 euro ogni 4 settimane", che i clienti Wind si sarebbero visti addebitare a partire dal 29 Aprile 2016 (come riportato da IlFattoQuotidiano - L'Antitrust blocca Wind sull'opzione All Inclusive Maxi).

Dunque l'Antitrust è scesa in campo contro WindItalia per tutelare i clienti Wind!!

Secondo l'Autorità, Wind avrebbe vincolato circa un milione di clienti a una nuova offerta senza averla mai richiesta, obbligandoli ad attivarsi per rinunciare al servizio (in contrasto con le regole imposte dall'Antitrust). Una manovra spacciata per "modifica unilaterale al contratto", che avrebbe portato nelle casse di Wind 29 milioni di euro l'anno (19,5€ ogni anno per ogni cliente).

Dopo l'alt dell'Antitrust, Wind dovrà comunicare all'Authority l’esecuzione del provvedimento, inviando entro pochi giorni una relazione per illustrare le misure adottate.
Nel caso in cui Wind non si adegui al verdetto, l'Autorità potrà applicare una sanzione pecuniaria. La multa va da 10.000 a 5 milioni di euro.

Perché l'Antitrust ha fermato Wind

Nelle scorse settimane Wind aveva inviato un SMS (una sorta di avviso) a circa un milione di clienti con il seguente testo:

"Dal primo rinnovo successivo al 29/04 la sua All Inclusive diventa MAXI: avrà 1 Giga extra alla velocità del 4G (ove disponibile) a solo 1,5 euro in più ogni 4 settimane (50% di sconto). Può rinunciare al Giga extra inviando MAXI NO al 4033 entro 30 giorni. Può esercitare il diritto di recesso o cambiare operatore senza penali entro 30gg".

Ma perché mai un cliente si dovrebbe attivare per rinunciare ad un servizio che non aveva richiesto??

Un milione di clienti Wind, dunque, avrebbe dovuto adoperarsi per disattivare un servizio mai richiesto e che molto probabilmente non si era neanche accorto di avere, perché magari non ha mai letto il SMS.
"Un modus operandi per niente chiaro e – secondo l'Aduc che ha segnalato la modifica unilaterale al contratto all'Antitrust – una pratica commerciale scorretta".

In barba alle denunce delle associazioni dei consumatori e alle lamentele dei propri clienti, Wind voleva procedere ad un rincaro automatico per massimizzare i profitti di un mercato ormai saturo, come evidenziato anche dall'Antitrust e dall'Agcom (l'Autorita che si occupa delle garanzie nelle comunicazioni). L'attivazione non richiesta di nuovi servizi a pagamento (formula giuridica dietro "All Inclusive Maxi") non rappresenta una modifica del prezzo/caratteristiche dell'opzione aggiuntiva per la quale l'utente ha fornito un esplicito consenso contrattuale. In realtà sono una vera e propria introduzione di prestazioni (mai richieste) e nuovi costi! Per questo l'Antitrust è intervenuta a tutela dei consumatori.

(Fonti e Approfondimenti: Facebook - Pagina ufficilae sconti-e-offerte.blogspot.it)

lunedì 19 maggio 2014

Expedia e Booking nel mirino dell'Antitrust

Expedia e Booking, le due principali agenzie turistiche online in Italia, sono finite nel mirino dell'Antitrust.

L'istruttoria, avviata il 7 maggio 2014 dopo la segnalazione di Federalberghi, del gruppo Antitrust del Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza e AICA, entro il 30 luglio 2015 dovrà accertare se Booking e Expedia abbiano commesso delle irregolarità a danno dei consumatori, ostacolando la possibilità per questi ultimi di trovare offerte migliori.
Al centro delle indagini avviate dall'Antitrust ci sono due clausole nei regolamenti di Booking e Expedia che vincolano le strutture ricettive a non offrire i propri servizi alberghieri a prezzi e condizioni migliori tramite altre agenzie di prenotazione online. Secondo una prima analisi dell'Antitrust «l'utilizzo di queste clausole da parte delle due principali piattaforme presenti sul mercato potrebbe limitare significativamente la concorrenza sia sulle commissioni richieste alle strutture ricettive che sui prezzi dei servizi alberghieri, in danno, in ultima analisi, dei consumatori finali».

(Fonti e Approfondimenti: www.lastampa.it)